Johnny Winter

Roma, 19 Maggio 2014

JOHNNY WINTER, LA LEGGENDA DEL BLUES IN ITALIA CON TRE DATE A MAGGIO

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Dire che è tornato a esibirsi con rinnovato vigore sarebbe sminuirlo. Infatti, non se ne è mai andato. Johnny Winter, il leggendario eroe del blues bianco, sulla scena da oltre quarant’anni, porterà la sua infaticabile attività live di nuovo in Italia con tre date a maggio 2014. La magia della storia del blues rivive il 19 maggio a Roma al Crossroads Live Club, il 20 maggio a Udine al Teatro Nuovo “Giovanni da Udine”, il 21 maggio al Bloom di Mezzago (MB).

La leggenda vuole che nel 1962 Johnny Winter, appena diciassettenne, abbia assistito a uno show del grande bluesman B.B.King, convincendo l’artista a prestargli la sua chitarra e a dargli la possibilità di esibirsi sul suo stesso palco, ottenendo una standing ovation. Un inizio emblematico per la carriera di quello che sarebbe diventato uno dei cantanti e chitarristi più apprezzati e rispettati, nonché l’anello di congiunzione tra il rock-blues britannico di Eric Clapton e Jimmy Page e il southern rock americano di Allman Brothers e Lynyrd Skynyrd.

Dopo il primo album omonimo, pubblicato per la Columbia Records nel 1969, e la partecipazione a Woodstock nello stesso anno, Johnny Winter continua a tenere alta la fiaccola del blues elettrico attraverso gli anni ’70 insieme all’hot trio che lo accompagna anche live: il bassista Tommy Shannon e il batterista Uncle John Turner, cui si aggiunge il fratello Edgar Winter alle tastiere e sax. Album come “Johnny Winter And” (1970), “Still Alive and Well” (1973) e “John Dawson Winter III” (1974), nei quali il musicista albino reinterpreta alla sua maniera brani di Chuck Berry e B.B.King, ma anche di Bob Dylan e Rolling Stones, diventano subito classici del genere. Ma non è tutto: Johnny Winter contribuisce anche al rilancio della carriera di un gigante del blues - nonché suo idolo di gioventù - del calibro di Muddy Waters, producendo “Hard Again” (1977), vincitore di un Grammy, “I’m Ready” (1978) , “Muddy ‘Mississippi’ Waters Live” (1979) e “King Bee” (1981). Il successo di queste collaborazioni è tale che Waters si riferisce a Winter definendolo “il suo figlio adottivo”.

Nonostante il successo commerciale, Johnny Winter rimane fedele alle sue radici, continuando a suonare il blues nella sua forma più pura e senza compromessi: ne sono una prova i tre album realizzati per la Alligator Records: “Guitar Slinger” (1984), salutato come il suo album migliore (e più blues), il successivo “Serious Business”(1985) e “Third Deegree”(1986).

Oggi Johnny Winter sta vivendo una rinascita esibendosi in concerti sold out in tutto il mondo. Dopo un’apparizione trionfale al fianco di Derek Trucks, Buddy Guy ed Eric Clapton al Crossroads Festival e l’esibizione con gli Allman Brothers al Beacon Theater di Manhattan per il 40esimo anniversario della band, è stato headliner per eventi prestigiosi come il New Orleans Jazz & Heritage Festival, il Chicago Blues Festival e lo Sweden Rock Festival.

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